Secondo l’Agenzia scientifica statunitense Noaa, la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto una densità mai registrata in milioni di anni, pari a 424 parti per milione.
Una crescita costante che, nonostante gli sforzi, sembra non arrestarsi, con un trend purtroppo consolidato che ci consegna livelli di anidride carbonica superiori di oltre il 50% rispetto all’era pre-industriale.
E non potrebbe essere diversamente, alla luce del fatto che l’utilizzo di idrocarburi (petrolio e carbone principalmente) non accenna a diminuire a livello globale, anzi: l’utilizzo del carbone, per esempio, il più inquinante tra i combustibili fossili, ha registrato un aumento dell’1,2% attestandosi su 8 miliardi di tonnellate, una quantità scellerata e insostenibile.
É ormai certo che contenere l’aumento di temperatura entro 1,5 gradi centigradi risulterà impossibile, nonostante gli impegni presi dai singoli Stati nel corso di oltre 20 anni di trattative, proclami e promesse disattese.
E nonostante la comunità scientifica non si sia mai risparmiata, da oltre 30 anni, nel mettere in guardia i Governi su quanto avevano previsto e che oggi si sta puntualmente verificando.
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