L’AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) ha registrato per la prima volta dal 2001 un trend negativo nello sviluppo e produzione di energie rinnovabili.
Una cattiva notizia che si accompagna ad un’altra ancor peggiore: l’Europa ha raggiunto l’Overshoot Day 3 giorni fa, l’Italia lo segnerà tra 2 giorni.
Lo scorso anno è stato raggiunto l'1 agosto.
In pratica, abbiamo raggiunto quasi 3 mesi prima dell'anno precedente il limite nel consumo sostenibile di risorse a tal punto che servirebbero 2,8 Terre se anche il resto del mondo si comportasse come noi.
Una situazione che non può e non potrà reggere.
Se il resto del mondo adottasse (come sembra voler fare) il nostro sistema economico, da oggi in poi l’umanità dovrebbe fare a meno di oltre la metà di ciò che consuma e immette in atmosfera con le proprie attività.
In pratica, sarebbe costretta a fermarsi: ecco perché parlare di decrescita, di minor consumo, di sviluppo sostenibile dovrebbe essere la priorità di ogni Agenda Politica anziché la sua denigrazione.
La diminuzione della componente pulita di energia segna il passo a livello mondiale: persino la Cina, che sembrava avviata ad un processo di decarbonizzazione e sviluppo di energia pulita, registra un meno 6%, seguita India, Giappone ed Europa.
Paradossalmente, gli Stati Uniti registrano un incremento, seppur lieve, nonostante la politica pro-petrolio dell’amministrazione USA.
Questo scenario implica un rallentamento preoccupante nel raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi, alla luce del fatto che ad oggi la produzione di energia rinnovabile si attesta a livello globale solo al 60% di quegli obiettivi, e quindi assai lontani dall’essere raggiunti.
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