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Termina Cop28: abbandono lento dei combustibili fossili e Net Zero al 2050.

Sebbene con poco coraggio, Cop28 Dubai chiude oggi con un bilancio che lascia intravedere spiragli di cambiamento.

Le parole chiave sono "Azione in questo decennio critico" e "Transizione di uscita dai combustibili fossili", e non avrebbe potuto essere altrimenti: il primo Global Stocktake entra nella storia perché per la prima volta vengono inclusi petrolio, gas e carbone nella corsa alle emissioni nette ZeroCO2 (Net Zero) entro il 2050.


Dopo diversi scivoloni, il presidente-petroliere della Cop28 si è detto orgoglioso di aver contribuito nella difficile mediazione tra interessi economici e ambientali, soprattutto dei Paesi maggiormente colpiti dal surriscaldamento globale, che ritengono la bozza finale non adeguatamente equilibrata.


Al di là di tutto, resta l'amarezza per quella che sembra un'altra occasione sprecata per obbligare i Governi di tutto il mondo ad adottare azioni più radicali per velocizzare la transizione energetica: sembra infatti non aver sortito effetto l'allarme (l'ennesimo) lanciato dagli scienziati climatologi, secondo cui siamo vicini al raggiungimento di 5 dei 25 tipping point climatici.


A certificarlo è uno studio (il Global Tipping Points Report, lo trovi qui) dell'Università di Exeter che ha coinvolto oltre 200 ricercatori di 26 diversi Paesi.

Agire è necessario, ma farlo velocemente è indispensabile: forse, datare Net Zero al 2050, consapevoli delle inevitabili deroghe, dei ritardi, degli interessi economici in ballo, non rappresenta esattamente un obiettivo ambizioso.




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